Sabato 26 aprile 2014 LA TORRE ha visitato a Genova il Cimitero Monumentale di Staglieno

 

 

La guida che ci ha accompagnato, esperta nel settore, ha ben evidenziato le caratteristiche del sito, le sue problematiche e i contenuti, inserendoli nel loro contesto storico.

Nel 1832 il re Carlo Alberto di Savoia impose, con le Regie Patenti, la costruzione di cimiteri pubblici in condizioni di sicurezza igienica. Nel 1835 fu affidato all'architetto civico Carlo Barabino l'incarico di progettare un cimitero che rispondesse, oltre che alle esigenze funzionali, anche ai caratteri di centralità e monumentalità. Il progetto fu poi completato dall'architetto G.B. Resasco.

 

Superficie

330.000 mq

Sepolture

oltre 2.000.000

Tombe

117.600 di cui

Cappelle all’interno delle gallerie

290

Nicchioni

468

 

All’interno del Cimitero attualmente sono presenti aree riservate ai Protestanti, agli Ebrei, ai Greco-Ortodossi, ai Musulmani e un reparto destinato agli Inglesi (militari e civili). Staglieno è il più importante dei 35 cimiteri cittadini.

 

 

Alcune foto tra le tante scattate in questo museo a cielo aperto, autentiche scenografie artistiche.

La celebre Caterina Campodonico, Catainin de nisseue , che ha venduto "reste" di nocciole e canesterlli per tutta la vita per potersi permettere un monumento funebre eseguito dal più famoso scultore dell'epoca, Lorenzo Orengo.

 

La tomba Pienovi di G.B. Villa

 

La tomba Rivara di G.B. Villa

 

La tomba Oneto con l'angelo di Giulio Monteverde

 

La tomba Celle con la danza macabra di Giulio Monteverde

 

 

 

E alcuni particolari dei drappeggi, degli abiti, dei pizzi, dei cerchi della vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma la zona monumentale non finisce qui: dopo i porticati si snodano i viali su per la collina, i due boschetti ai lati della valletta Pontasso sono costellati di cappelle che sembrano piccole villette e di tombe che sono ancora opere d'arte.

 

 

 

La cappella Canali, opera del Coppedé.

 

 

 

Cappelle immerse nel verde

 

 

 

Incroci di viali tra i cipressi, serviti da un servizio di autobus

 

Ricordavo con piacere la visita al Père Lachaise di Parigi e la suggestione del luogo. A Staglieno avevo visto le gallerie e i porticati sul piano, di passaggio per raggiungere tombe di famigliari, ma non mi ero mai avventurata in collina.

Sì, Staglieno ricorda il Père Lachaise di Parigi, ma lo supera di gran lunga e per opere d'arte, che a Parigi sono proprio poche, sia per la suggestione dei luoghi. E come per altre cose in Italia, e a Genova in particolare, non è adeguatamente valorizzato.