Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\05_LA_TORRE_SITO\archivio\raciti\indietro.gif

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\01 genova 2.jpg

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\00 titolo.jpg

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Via Garibaldi – cenni storici

 

 

Dal 1537 Bernardino Cantone lavorò al servizio dei Padri del Comune. A lui si deve il tracciato e l'apertura della Strada Nuova, un nuovo quartiere di straordinaria coerenza architettonica, dove vengono edificati i più importanti palazzi genovesi, dimore dei nobili che, proprio mediante la magnificenza delle loro residenze, sfoggiano il loro potere economico e politico. Fino a quel momento le famiglie genovesi più potenti avevano abitato i quartieri del centro storico, dove accanto ai palazzi nobiliari erano le case degli aderenti al loro Albergo (i Doria nella zona di S. Matteo, i Brignole in quella di S.M. di Castello, ecc.). Queste residenze private saranno destinate a ospitare personalità in visita di stato, scelte a sorte mediante il sistema detto ‘dei Rolli’.

 

Il pittore fiammingo Rubens, innamorato della Via Aurea, raccolse in un volume i disegni delle facciate dei palazzi pubblicandolo ad Anversa nel 1625: l’architettura dei palazzi genovesi diventò così un esempio da copiare per tutta l’Europa. Via Garibaldi nasce come Strada Maggiore, poi si chiama Strada Nuova e nel 1882 diventa Via Garibaldi, ma Madame de Stael la chiama Rue des Rois e Via Aurea.

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\00 garibaldi 2.jpg

Via Garibaldi

 

oggi completamente in rettilineo, lunga 250 metri con una larghezza di 7 metri e mezzo, è stata progettata da Bernardino Cantone originario di Cabbio in Valle d'Intelvi (1505) e morto a  Genova nel 1580 circa.

 

A Genova imparò precocemente il mestiere di scalpellino, di scultore e di architetto.

 

Gli viene attribuito il progetto di Palazzo Doria-Spinola e della Chiesa di San Pietro in Banchi.

 

 

 

 

 

 

i grandi Palazzi storici  ( Genova, città verticale )

 

Palazzo Doria Tursi

 

sede del Municipio di Genova, è sicuramente l’edificio più imponente della via.

 

Fu costruito a partire dal 1565 per Niccolò Grimaldi e acquistato da Gio. Andrea Doria, duca di Tursi nel 1597.

 

Ha una struttura simmetrica con due logge e giardini pensili.

 

Su progetto di Domenico e Giovanni Ponsello, richiese l'impiego di tre lotti di terreno su Strada Maggiore

 

Palazzo Bianco e Palazzo Rosso ospitano le Pinacoteche Civiche, e costituiscono con Palazzo Tursi il polo museale di Genova. (2)

 

 

 

 

 

 

 

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\02 tursi 3.JPG

Palazzo Doria Tursi

 

La severità delle linee esterne si addolcisce in modo netto negli interni. È parte del mondo genovese, durezza apparente e dolce affettuosità per le persone care e gli amici.

 

La Liguria è anche la terra delle luci taglienti, penombre e Sole abbagliante, il tutto in spazi ristrettissimi.

 

Quello che conta in questo atrio non è l’efficienza, ma la contemplazione del bello, dell’armonioso, il desiderio di essere accoglienti, la sensazione di “essere a casa”.

 

 

 

 

 

 

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\03 bianco 2.jpg

Palazzo Bianco

 

fu proprietà delle famiglie Grimaldi e poi Brignole. In esso si può visitare anche il giardino pensile, con i resti dell’antica chiesa gotica di San Francesco al Castelletto.

Il Palazzo Bianco, posto di fronte al Palazzo Rosso, come questi prende il nome dal colore che lo caratterizza.

Fu preceduto da un altro palazzo, anteriore all'edificazione di Strada Nuova, costruito tra il 1530 e il 1540 per conto di Luca Grimaldi, membro di una delle più importanti famiglie genovesi, i Grimaldi, appunto, ma nei secoli successivi passò di mano numerose volte fino a diventare proprietà dei Brignole Sale.

La duchessa di Galliera Maria Brignole Sale De Ferrari, ultima discendente della famiglia, lo donò al Comune (1884), come aveva fatto dieci anni prima con Palazzo Rosso. (2)

 

Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\04 rosso 2.jpg

Palazzo ROSSO

 

Costruito tra il 1671 e il 1677 su progetto dell'architetto Pietro Antonio Corradi per volontà di Rodolfo e Gio Francesco Brignole Sale, a questa famiglia rimase fino al 1874, anno in cui fu donato alla città dall'ultima erede Maria, duchessa di Galliera, per "accrescere il decoro e l'utile" di Genova e con l'evidente intenzione di lasciare ai posteri un segno della stirpe dei Brignole Sale anche con il contributo delle sue importanti collezioni d'arte.

 

I primi interventi decorativi furono realizzati dal 1679 da Domenico Piola e Gregorio De Ferrari con la collaborazione di quadraturisti e stuccatori, portando a compimento il Salone e l'affresco sulla volta, capolavoro del De Ferrari purtroppo distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, e quattro sale la cui decorazione è dedicata alle stagioni dell'anno.

 

Nel 1691 iniziò la seconda fase decorativa con gli affreschi di Giovanni Andrea Carlone, Carlo Antonio Tavella e di Bartolomeo Guidobono.

Gli interventi di restauro e completamento decorativo continuarono fino alla metà del XIX secolo ... (2)

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\04 verde 2.jpg

Palazzo VERDE

 

Quasi di fronte a Palazzo Bianco il palazzo di Gio Carlo Brignole (Palazzo Verde) è un edificio sito in piazza della Meridiana. Ricostruito nel 1671 da Gio. Carlo Brignole rimane di proprietà della famiglia Brignole (anche abitazione di Giacomo Maria Brignole, ultimo doge della Repubblica di Genova oligarchica), sino a passare ai Durazzo a metà del secolo scorso.

 

Nella prima fase l'edificio aveva ingresso su vico di Santa Maria degli Angeli, mentre la piazza attuale era occupata dai giardini. Con l'apertura di Strada Nuovissima (1778-1786, oggi via Cairoli) l'ingresso viene spostato nella posizione attuale e decorato con i due telamoni di Filippo Parodi nel 1671 che originariamente chiudeva Strada Nuova all'ingresso del Giardino Brignole.

 

La facciata del palazzo era, ed è tutt’ora, di colore verde a testimoniare insieme a Palazzo Bianco e a Palazzo Rosso la fede patriottica della famiglia Brignole.

 

 

 

 

 

 

 

altri Palazzi

 

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\10 torrette.jpg

Palazzo delle Torrette

 

fu fatto costruire nel 1616 da Giovanni Andrea Doria, duca di Tursi, un poco arretrato per dar respiro al maggior palazzo antistante.

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\06 campanella.jpg

PALAZZO CAMPANELLA

 

fu costruito a partire dal 1562 per Baldassarre Lomellini su progetto di Giovanni Ponzello. Il palazzo cambiò proprietà già a fine Cinquecento, passando dapprima nelle mani della famiglia Salvago per pervenire poi nel 1772 nelle mani di Cristoforo Spinola, ambasciatore della Repubblica Genovese in Francia.

 

Dopo un decennio di lavori  di ampliamento ed un rinnovato decoro interno di gusto francese, lo Spinola, trasferitosi in Francia, vendette l'edificio al marchese Domenico Serra. Nel 1917 fu acquistato poi dall'armatore Tito Campanella che vi stabilì i propri uffici e ne abitò il secondo piano nobile.

 

Oggi è aperto al pubblico il primo piano, dove è possibile ammirare gli affreschi del Semino ed una stanza di gusto romantico realizzata agli inizi dell' Ottocento da Michele Canzio. (2)

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\07 adorno.jpg

Palazzo Cattaneo Adorno

 

è formato da due residenze distinte e simmetriche che insieme formano un unico edificio. Fu fatto costruire tra il 1583 ed il 1588 dai cugini Lazzaro e Giacomo Spinola.

 

La particolarità della doppia costruzione è ancor oggi restituita visivamente dai doppi portali gemelli.

 

Solo in seguito, con il passaggio alle famiglie Cattaneo e Adorno, l'apparato decorativo degli interni fu rivisto fino allo stato visibile ancor oggi. (2)

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\08 podesta.jpg

Palazzo Lomellino Podestà

 

ha una facciata riccamente decorata: una base di color azzurro ardesia su cui spiccano rilievi bianchi a stucco di figure alate, drappi e ghirlande.

 

A commissionarlo fu Nicolosio Lomellini, che dette l'incarico di progettarlo e realizzarlo, fra il 1559 e il 1565, a Giovanni Battista Castello il Bergamasco e a Bernardo Cantone.

 

Ai primi del XVII secolo passò tuttavia in mano a diverse famiglie: dapprima alla famiglia Centurione, che ne attuò subito alcune modifiche interne,

 

poi a quella dei Pallavicini, quindi a quella dei Raggio e, infine, a quella di Andrea Podestà (di cui conserva il nome), sindaco più volte di Genova fra il 1866 e il 1895. (2)

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\11 spinola.jpg

Palazzo Spinola

 

la facciata conserva tracce degli affreschi dei fratelli Calvi, in cui gli antenati della famiglia sono raffigurati in abiti di antichi romani.

 

Da più di un secolo è sede di uffici bancari.

 

Edificato a partire dal 1558 sul lotto più vasto tra quelli a disposizione per l'operazione di Strada Nuova, ebbe come primo proprietario Angelo Giovanni Spinola, uomo d'affari e finanziere dell'impero spagnolo.

 

Pare ormai da considerare vera l'attribuzione del progetto, ritenuto poco originale nelle sue soluzioni, a Bernardino Cantone da Cabio.

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\09 lercari.jpg

Palazzo Lercari Parodi

 

fu fatto erigere nel 1571 da Franco Lercari, membro di una autorevole famiglia locale. È passato in proprietà alla famiglia Parodi nel 1845.

 

Ha un portale sostenuto da due talamoni con il naso mozzato: sono figure che rievocano la leggenda di Megollo Lercari, il quale si vendicò di un torto subito dal re di Cipro e, catturate le sue navi in azioni piratesche, fece tagliare naso e orecchie ai membri degli equipaggi mandandoli dentro botti, conservati in salamoia, al re.

 

Contiene al suo interno, nella volta del salone al piano nobile, un capolavoro della pittura genovese: l'affresco di Luca Cambiaso raffigurante l'impresa di Megollo Lercari, autore della costruzione del Fondaco dei genovesi a Trebisonda. (2)

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\12 cambiaso.jpg

Palazzo Cambiaso

 

fu costruito su progetto di Bernardino Cantone a partire dal 1558 per Agostino Pallavicino, ma poi nella seconda metà del ’700 passò alla famiglia Cambiaso.

 

Oggi è proprietà di una banca.

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\13 doria.jpg

Palazzo Doria

 

apparteneva in origine alla famiglia Spinola, ma nel 1723 fu acquistato dai Doria.

 

La facciata conserva le originarie decorazioni a stucco. Nell’atrio si trova un lampadario sormontato dal simbolo dei Doria: l’aquila araldica.

 

Edificato inizialmente a partire dal 1563 dall'architetto Bernardino Cantone per conto di Giovanni Battista ed Andrea Spinola si presentava come un massiccio cubo privo di alcuna decorazione esterna; fu sottoposto a radicali trasformazioni e rialzato di un piano nei due secoli successivi in occasione del passaggio di proprietà alla famiglia dei Doria, signori e marchesi di Montaldeo.

 

All'interno, di notevole valore sono gli stucchi settecenteschi stile rococò, i preziosi arredi e la sala al piano nobile, nonché la volta affrescata da Luca Cambiaso con la Caduta di Fetonte e la Caduta di Icaro.

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\14 cataldi.jpg

Palazzo Carrega Cataldi

 

fu terminato nel 1551 e poi ampliato nel ’700 e sopraelevato di un piano. Il progettista era Giovanni Battista Castello il Bergamasco; il committente, Tobia Pallavicino.

 

Nello stesso periodo fu realizzata la sala chiamata ‘galleria dorata’, uno dei migliori esempi di stile rococò genovese.

 

In questo palazzo ha sede la locale Camera di Commercio Industria e Agricoltura.

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\13 gambaro.jpg

Palazzo Gambaro

 

fu progettato per gli Spinola nel 1558.

 

Ha una facciata semplice, con poche decorazioni, sopra il portone si distinguono due statue di marmo, allegorie della Prudenza e della Vigilanza.

 

Oggi è sede del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure.

 

Fu edificato contemporaneamente al Palazzo Cambiaso dall'architetto Bernardo Spazio per Pantaleo Spinola.

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\16 museo rosso.jpg

Il museo di Palazzo Rosso

 

si trova all'interno di un palazzo costruito tra il 1671 e il 1677.

 

L'edificio è impostato su uno schema di pianta ad U, derivato dalle tipologie applicate da Bartolomeo Bianco: le due ali sono unite da logge che definiscono il cortile interno a pianta quadrata.

 

 

Il museo di Palazzo Rosso – cenni storici

 

Ciascuno dei due piani nobili presenta la consueta disposizione che prevede loggia e salone in posizione assiale, e una fila di sale ai due lati.

 

A Ridolfo Maria, il primogenito, toccò il secondo piano nobile, a Gio. Francesco il primo, ma nel 1683 Ridolfo morì senza eredi maschi e il fratello, divenuto l'unico proprietario, si trasferì al secondo piano nobile, riscattò i ritratti dei genitori dalla nipote Paola, sposa di Carlo Spinola e avviò la decorazione ad affresco lungo le sale del secondo piano nobile.

 

Oltre al palazzo, la duchessa di Galliera nel 1874 donò al Comune di Genova la splendida quadreria che, unitamente agli arredi, formava il nucleo storico delle collezioni del museo, oculate acquisizioni e commissioni effettuate per oltre due secoli a dimostrazione dell'ascesa sociale, economica e politica della famiglia Brignole Sale.

 

Oggi la quadreria si caratterizza sia per i ritratti fiamminghi sia per i dipinti di Guido Reni, di Guercino, di Mattia Preti, di Bernardo Strozzi, sia da tavole e tele d'ambito veneto del XVI secolo, fra le quali meritano d'essere ricordate le opere di Palma il Vecchio e del Veronese.

 

 

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\14 lacuciniera.jpg

BERNARDO STROZZI

La cuciniera

 

Il quadro ha un’impostazione delle luci caravaggesca, risentendo al contempo dell’influenza fiamminga, concretizzatasi nella persona di Rubens ….

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\13 san sebastiano.jpg

guido reni

San Sebastiano

 

Il dipinto riassume in modo molto efficace i sentimenti contrastanti presenti nell’opera: il tormento del supplizio e l’estasi

Alla sensibilità odierna appare inverosimile trovare serenità in un momento di dolore così straziante …

Lo è molto meno avendo presente alcune analisi di santità di Vittorino Andreoli, psichiatra, ma non così distaccato da non provare empatia con i casi analizzati …

Vedi il suo “Follia e santità”, per i tipi di Rizzoli

 

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\20 beauty duc.jpg

Il beauty case della Duchessa di Galliera

 

 

 

 

La famiglia Brignole

 

Di questa famiglia si hanno notizie a partire dal XII secolo. Essa proviene dalla località omonima, situata vicino a Santo Stefano d'Aveto.

Nel 1350 la famiglia si trasferì a Rapallo e tre anni dopo a Genova ad opera di Francesco Antonio, il quale per ottenere la dignità di Stato entrò nella fazione Guelfa. Successivamente venne ascritta alla nobiltà e quindi aggregata all'Albergo dei Cicala.

Fra i dogi ricordiamo quattro Brignole: Gio Francesco (1635-'37); un secondo Gio Francesco (1746-'48); Rodolfo, (1762-'65); Giacomo Maria che fu l'ultimo doge di Genova (1779- '97).

Fra i grandi personaggi della famiglia ricordiamo inoltre Anton Giulio (1605 - 1662) figlio del doge Gio Francesco, che fu valente uomo politico, poeta e scrittore di grande talento. All'età di 38 anni, inviato ambasciatore alla corte di Filippo IV di Spagna, riuscì ad assolvere pienamente la sua missione, accattivandosi la simpatia del sovrano grazie all'ingegno acutissimo e alla sua elevata cultura. Tornato a Genova ebbe a soffrire per la perdita della consorte Paola Adorno, per cui, colto da crisi, trovò conforto soltanto quando fu ordinato sacerdote. Nel 1652 entrò poi nell'Ordine dei Gesuiti rivelandosi un ottimo e dotto predicatore

 

 

 

 

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\15 brigole-adorno.jpg

Anton Giulio Brignole Sale e la moglie Paola Adorno

 

 

 

 

La Duchessa di Galliera Maria Brignole Sale De Ferrari (Genova, 1811 – Genova, 1888) andò sposa a diciassette anni al marchese Raffaele De Ferrari, ebbe da questi i titoli di Duchessa di Galliera e di Principessa di Lucedio, attraverso l'acquisto di terre e relativi blasoni. La vita della coppia fu segnata da un grave incidente che occorse al marito il quale uccise accidentalmente, mentre era intento a pulire un'arma da fuoco, il suo domestico. Sebbene l'inchiesta che ne seguì accertasse l'assoluta accidentalità dell'accaduto, il nobiluomo rimase sconvolto dal fatto tanto da decidere di immergersi nel lavoro che lo portò a Parigi. Fu nella capitale francese che fece fortuna sotto l'aspetto economico. Il marchese, che non amava Parigi, vi rimase perché incoraggiato dalla moglie, innamorata della vita brillante della capitale e che temeva il colera che imperversava a Genova.

Ritornato in patria e divenuto senatore del Regno nel 1858, il marchese De Ferrari si dedicò a opere di beneficenza e di pubblica utilità, destinando la cifra di venti milioni di lire dell'epoca al miglioramento del porto, denaro che consentì la costruzione di alcuni moli (i moli Galliera, Lucedio e Giano).

A segnare la vita della coppia fu anche la morte, in giovane età, di due figli - Livia, di pochi mesi, e soprattutto Andrea, di sedici anni, mentre il terzo, Filippo (1850-1917), di eccentrica personalità messa alla prova anche dalla nostalgia della madre per il figlio morto prematuramente e dalle simpatie per le nuove idee politiche socialiste, fu un grande collezionista di francobolli; scegliendo di assumere la cittadinanza francese - era per altro nato e cresciuto a Parigi - di fatto rinunciò ai titoli nobiliari, e rimasto senza discendenza determinò l'estinzione della nobile famiglia.

Oltre che degli Ospedali Galliera, il S.Andrea e il S.Filippo siti sul vecchio monastero delle clarisse, Maria Brignole Sale De Ferrari è stata la fondatrice anche del San Raffaele di Coronata. Importante il suo ruolo anche nella cultura a Genova, segnatamente per la donazione al Comune di Palazzo Rosso e il lascito ereditario di Palazzo Bianco. Fece costruire a Parigi un palazzo che doveva contenere la collezione d'arte di famiglia, il governo francese decise di confiscare tutti i beni della famiglia d'Orleans e la duchessa decise di lasciare lo stabile in piedi ma vuoto delle opere d'arte che portò a Genova in Palazzo Rosso. Palazzo Galliera Brignole a Parigi ora ospita il museo del costume. Inoltre, vicino a Parigi, fece costruire un orfanotrofio e un ritiro per anziani, costati ben 47 milioni di franchi. Tuttora in funzione sono un esempio dell'illuminato senso civico della nobildonna.

Alla sua morte nel 1888 lasciò anche in eredità all'Opera Pia che porta il nome dei Brignole Sale la Villa Duchessa di Galliera di Voltri che dal 1931 è ad uso, e in parte di proprietà, del Comune di Genova.

 

 

 

 

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\16 brignole-de ferrari.jpg

Maria Brignole Sale con il figlio Filippo e il marito Raffaele De Ferrari

 

 

 

 

 

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\gruppo torre 1.jpg

LA TORRE in ascolto della guida nell’atrio di Palazzo Rosso ...

 

 

 

 

 

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_LA_TORRE_SITO\archivio\rosso\rosso_file\gruppo torre 2.jpg

 

 

 

 

 

 

e in posa per la classica foto ricordo (con la bravissima guida) ... un gruppo quasi tutto al femminile …

 

 

(1) foto da:

Liguria terra tra cielo e mare” di Roberto Merlo – Banca Carige

(2) foto da:

Una Strada Rinascimentale – Via Garibaldi a Genova” di Fiorella Caraceni – Sagep Editrice

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\05_LA_TORRE_SITO\archivio\raciti\indietro.gif