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Gustavus: si va in battello nel fiordo …
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verso
le balene,
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verso
le orche.
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Gustavus: siamo fortunati, ci capita di
assistere, appena visibile a prua, ad uno spettacolo raro: un leone
marino, sfinito dai colpi di coda delle orche, si accuccia vicino una
barca come a cercare rifugio, le orche prima si allontanano ma
ritornano, non mollano la succulenta preda…
la
barca scappa via.. Il leone rimane solo nuovamente in balia di 6 o 7
orche che iniziano a tormentarlo, con attenzione però perché
hanno paura delle sue potenti fauci, se azzanna sono guai…
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Panorama: clicca
sull’immagine per vedere a formato pieno
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Glacier Bay, crociera in catamarano.
La
giornata pare mettersi al bello, si rivelerà poi bellissima.
Che
sogno, acque azzurre limpidissime …
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lontre
qua e là che ci guardano e sembrano salutarci
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Leoni
marini, litigano tra loro, si sentono certi versacci ….
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La
prima pulcinella di mare, o puffin in ...
Alaskese.
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Katmay. Valle dei 10.000 vapori, ricordi
tangibili di una eruzione vulcanica.
King Salomon: allo scalo degli idrovolanti il
pilota ci spiega cosa fare in caso di bisogno, nessuno capisce niente
ma pazienza …
un
Pater Noster o una Ave Maria? Meglio un Eterno Riposo.
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Si
vola!
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Si
arriva!
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E
poi via nel bosco, vicino alla cascata.
Là
ci sono gli orsi, finalmente!
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Come
nei documentari.
Aspettano
il passaggio dei salmoni che guizzano nelle rapide.
Li
prendono, sono enormi, con la carne di un rosso vivo, e li mangiano.
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Girano
dappertutto, già, sono loro i padroni di casa ….
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Sta
su 2 zampe questo cucciolo, è zoppo, poverino, ha avuto un incidente da
piccolo, la sua mamma è sempre nei paraggi pronta a difenderlo (così ci
ha detto il Ranger).
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Attorno
stanno gabbiani in attesa di rimasugli.
Litigano
per il cibo ...
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Lo
prendo zumando, che unghiette! Chissà una sua carezza …
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Camminiamo
tra il rosa della pietra pomice, leggerissima.
Qualche
fiore qua e là,
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erosioni
provocate dal vento, torrenti spumeggianti, paesaggio … extraterrestre,
direi ...
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Exit
Glacier
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Kenai Fiord National
Park.
Giretto
in spiaggia al mattino presto
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bassa
marea e nebbiolina, i bianchi tronchi sul bagnasciuga sono
proprio veri!
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Sventola
la bandiera azzurra dell’Alaska
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Altra
crociera.
Navighiamo
prima nella nebbia, spuntano qua e là isolotti turriti che mi ricordano
il castello di Ludwig,
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Crociera
sul Nortwestern Fyord Cruise
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poi
spunta il sole.
Incomparabile
spettacolo, non trovo similitudini.
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Avvistiamo
meravigliosi e allegri leoni marini … dimenticavo: sono tutti tatuati,
o targati
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I
leoni marini dormono tranquilli al tiepido sole, una mamma usa il
figlioletto come guanciale ...
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la
nebbia di fondo valle è uno “strato” ( un
tipo di nuvola bassa ) la cui base
raggiunge il suolo …
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Pulcinella
di mare …
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Ancora
graziose pulcinella di mare, abbarbicate sulle rocce.
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LULU
BELL, la limousine di Valdez.
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Si
è rivelata una delle più belle crociere: i puffins, ci si è poi
inoltrati in mezzo ai ghiacci, in uno scenario lunare.
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Acqua
fermissima, non una traccia di vita, e un silenzio... che ti stringeva
la gola.
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Cosa
deve essere cadere in quell’acqua gelida, si muore subito.
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Ecco
Eklutna, il suo tipico cimitero metà
Athabascan metà ortodosso così colorato allegro direi. . .
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Verso
il Denali.
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Strade
immense fiancheggiate da epilobi rosso fuoco nel pieno della fioritura,
un groviglio di pali della luce,
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TIR
diversi dai nostri ma più grandi che sfrecciano.
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Cassette
della posta ai margini della strada. America.
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Vedremo
il McKinley?
Speriamo,
e abbiamo fortuna, lo vediamo abbastanza bene.
La montagna
è maestosa, prima si vede la punta Nord, poi per un attimo quasi tutta.
Mi
domando chi c’è su in questo momento, e se ci vedono e cosa vedono.
E
cosa provano, lassù a 6187 metri, così vicino al cielo.
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Un
orso pigramente bighellonzola tra i cespugli mangiando blueberry
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Verso
Fairbanks.
C’è
la storiella del P.I.G. che è un arnese che serve per mantenere puliti
ed efficienti i condotti dell’oleodotto.
E
tutta la storia della sua costruzione, compreso il fatto che è
sollevato da terra per poter permettere agli animali di passare sotto.
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Ecco
la Dal ton! Una foto al cartello
indicatore, e via per la strada bianca, salite e discese.
Betulle.
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Sosta
”hot spot caffè” subito dopo lo Yukon, il mitico Yukon del
Klondike dei cercatori d’oro.
Mushroomhamburger
e milkshake alla vaniglia.
Grande
America! Un panino col salame, no?
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Che
fiori, che verdure, anche il basilico non tanto profumato, però.
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La
strada per Coldfoot è lunga, sosta al Circolo Polare
Artico.
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Ecco
finalmente, dopo quasi 800 km, Dead Horse,
vicino a Prudhoe Bay ricca di giacimenti petroliferi.
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Con
l’aereo a Barrow. Non c’è un albero, tutto brullo.
Triste.
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Si
va a vedere il tramonto di mezzanotte, cioè dell’una per via dell’ora
legale.
Il
tutto in una luce nuova per me, una luce calda, rossa quasi.
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anche
una falce di Luna ...
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Ryan, nome input che vuol dire roccia, poi ci porta
nella tundra vicino ai laghi, ascoltiamo il silenzio, poi riusciamo ad
ammirare i cigni all’orizzonte…
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Viaggio
di ritorno.
Sosta
per la notte a Galbraith Lake.
Sembra
un posto isolato… invece scopriamo che pullula di tende!
Che
freddo in aperta tundra, ugualmente vado a fare un giretto per scattare
qualche foto, tra cui una che si rivelerà unica, a lavarmi nel
ruscello, a scambiare due chiacchiere con chi trovo per la strada.
Public
relation, come quelle della lavanderia.
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Fairbanks, un parco pieno di gru, di anitre,
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un
orto sorprendente, c ‘è persino la borragine con i suoi piccoli
fiorellini blu.
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Al
centro al Pioner Park, una riproduzione delle vecchie case e dei vecchi
negozi. Quanti fiori, le lobelie primeggiano.
Cominciamo
a sentire la stanchezza del viaggio ...
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Un
ultimo saluto dall’alto all’Alaska,
guardo
i suoi fiordi, i suoi monti aguzzi, i suoi ghiacciai prima di piombare
tra le nuvole e riemergere, dopo un bel po’, a Genova.
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