"Apocrifi cristiani" 
di Alcide Molinari 
 
 
 

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Termini

 

Il termine Apocrifo deriva dal Greco e significa “Nascosto”, termine che non aiuta più di tanto la comprensione. 

Il termine che a volte viene alternativamente usato è Pseudo-epigrafo, sempre dal Greco, significa “Scritto sotto falso nome”. 

Anche questo non aiuta e spesso confonde le idee. Anche il termine Pseudonimo non è utile. Ci si deve accontentare di “Apocrifo”. 

Nel seguito per “Apocrifi Cristiani” si intendono tutti quegli scritti, dello stesso tipo di quelli entrati nel Canone Neotestamentario, che non sono entrati nel Canone stesso. 

Esistono Vangeli Apocrifi, Atti Apocrifi, Apocalissi Apocrife, Lettere Apocrife. 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Grande Chiesa ed Eresie
 

Cosa si intende per Grande Chiesa?  

Grande è qui sinonimo di proto-ortodosso ovvero precursore della retta (orto) opinione (doxa). 

È quel filo che lega Gesù, gli Apostoli, le Chiese fondate dagli Apostoli, i primi Padri e su su ...  i secondi Padri e su su ... nei secoli fino al IV che è il secolo di Costantino, Ambrogio, Dàmaso, Teodosio ... Agostino.  

Nel IV secolo la Chiesa è Grande e Ortodossa.  

Il termine Eresia significa “Scelta” (dal Greco). Si può anche usare il termine Visione Alternativa.  

Le visioni alternative del Cristianesimo del II secolo vanno verso visioni eretiche così come la proto-ortodossia evolve verso l’ortodossia. Esistono pertanto apocrifi ortodossi e apocrifi eretici a seconda dei contenuti.  

Esistono poi scritti pseudo-epigrafi e no, anche se quasi tutti gli apocrifi cristiani sono tali. Ora possiamo rivedere in senso utile il termine Apocrifo: Scritto nel tempo divenuto nascosto perchè non canonico. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I, II e III secolo
 

Tutti gli scritti fondamentali del Canone Neotestamentario sono del I secolo (Lettere Paoline autentiche 10, Vangeli 4, Atti 1, Apocalisse 1).  

Diversamente, tutti gli Apocrifi Cristiani sono più tardi, ovvero del II e III secolo.  

La predicazione di Gesù e dei suoi Apostoli e Discepoli è caduta sul mondo antico come la semente del seminatore è caduta sulla terra.  

Così come la terra della parabola era variegata così il mondo antico era culturalmente variegato.  

Oltre al Cristianesimo Ortodosso sono nate visioni alternative che hanno portato a Cristianesimi Eterodossi ormai perduti.  

Questi Cristianesimi Alternativi hanno necessitato di tempo per svilupparsi mentre il Cristianesimo Proto-ortodosso è stato immediato.  

Ecco le ragioni dei differenti tempi di sviluppo dei relativi scritti. 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Gruppi e Scritti
 

Uno scritto apocrifo è sempre collegato con un particolare gruppo e, viceversa, i gruppi alternativi avevano ciascuno dei propri scritti.  

Nel tempo i gruppi sono evoluti verso la ortodossia o verso la eresia ed i loro scritti sono diventati apocrifi ortodossi o apocrifi eretici.  

Nel prosieguo verranno presentati tre Gruppi Eterodossi o Eretici se si preferisce:  

1) Gli Ebioniti,  
2) I Marcioniti,  
3) Gli Gnostici. 

si vedranno poi tre Scritti Apocrifi:  

a) Il Vangelo di Pietro,  
b) Il Vangelo di Tommaso,  
c) L’Apocalisse di Pietro (tutti pseudo-epigrafi).  

Come sono giunti a noi gli scritti che chiamiamo Apocrifi Cristiani? Quelli ortodossi ci sono pervenuti tramite ricopiature medievali, quelli eretici solo perché citati in parte o in toto nelle opere dei Padri della Chiesa che intendevano combatterli.. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Apocrifi e Archeologia
 
 

Gli Apocrifi Cristiani sono moltissimi, di essi solo pochi si sono conservati perchè ricopiati o citati in altre opere.  

La stragrande maggioranza è andata perduta.  

Di molti si conosce soltanto il Titolo.  

Con l’avvento dell’Archeologia sono capitate alcune (poche) scoperte fortunate. Scritti perduti sono stati ritrovati per casi fortuiti.  

I Vangeli di Pietro e di Tommaso sopracitati sono i due esempi migliori. 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il "Perno" della Discordia
 

Il vero “perno” della discordia risiede nella Natura Umana e Divina di Gesù.  

Attorno a questo “perno” ruotano tutti i gruppi: il gruppo proto-ortodosso ed i gruppi alternativi.  

Per i Cristiani Proto-ortodossi Gesù è contemporaneamente e misteriosamente sia completamente Umano sia completamente Divino.  

Per alcuni Cristiani Alternativi Gesù è sostanzialmente solo Umano.  

Per altri Cristiani Alternativi Gesù e sostanzialmente solo Divino.  

Ad esempio: per gli Ebioniti Gesù è solo umano, per i Marcioniti Gesù è solo divino, per gli Gnostici altrettanto.  

Con lo scorrere del tempo si sono create delle specifiche parole per definire i gruppi e le rispettive eresie.  

Parole complesse che necessitano di qualche chiarimento specifico: Adozionismo, Docetismo, Separazionismo. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L'Adozionismo e il Docetismo
 

Gesù è l’uomo “Giusto” per antonomasia e viene “Adottato” da Dio al momento del battesimo di Giovanni al Giordano.  

Dio lo guida nella sua predicazione e per premiarlo del suo totale “Sacrificio” lo fa “Risorgere”.  

Al Giordano la voce di Dio così si esprime: “Questo è il mio Figlio diletto in cui mi sono compiaciuto” (Marco).  

Questo è il momento chiave e la dichiarazione di Adozione. Gli Ebioniti erano Adozionisti. 

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Il termine deriva dal verbo Greco “dokeo” che significa sembrare, apparire ...  

I Docetisti pensavano che Gesù fosse solo Divino e che avesse un corpo che non era umano, ma che Umano sembrava ed appariva.  

Una illusione! Anche la sua passione e morte è stata una illusione.  

Cristo-Gesù in quanto divino  non poteva morire. Chi è morto sulla croce era un suo “sostituto” umano. Alcuni pensavano ad una sostituzione con il Cireneo al momento del passaggio della croce. I Marcioniti erano Docetisti. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il Separazionismo
 

I Separazionisti pensavano che Gesù e Cristo fossero due entità distinte e separate.  

Gesù totalmente Umano e Cristo totalmente Divino.  

Si nota subito come questa “eresia” sia tarda.  

Per passare da Gesù figlio di Giuseppe a Gesù il Cristo e a Gesù Cristo per arrivare a Gesù e Cristo sono dovuti passare anni.  

Il Cristo Divino sarebbe sceso dal cielo in forma di Colomba al Battesimo di Gesù e sarebbe entrato in lui.  

La predicazione ed i miracoli sarebbero opera del Cristo-Gesù.  

Invece la passione e morte sarebbe del solo uomo Gesù essendo il Cristo dipartito da lui prima della morte.  

Gesù dalla croce grida: “Mio Dio, mio Dio, perchè mi hai abbandonato?” (Marco). Alcuni Gnostici erano Separazionisti. 

     
     
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Gli Ebioniti
 
Il nome di questa setta (setta nel senso di “parte”, termine non dispregiativo) deriva da Ebyon che in Ebraico vuole dire povero. Erano dei Giudei rispettosi del Tempio e della Torà diventati Cristiani per la predicazione di Gesù. Erano però anche Giudei devoti che non volevano abbandonare l’Ebraismo e le sue leggi (circoncisione, purezza rituale, etc. ...) e volevano vivere da poveri il Vangelo di Gesù. Queste comunità Giudeo-Cristiane vedevano nell’ebreo Gesù il Giusto mandato da Dio per la messianica salvezza. Erano Adozionisti che ebbero un certo seguito soprattutto in Palestina e nella parte orientale dell’impero. Dopo le rivolte ebraiche contro Roma del 70 e del 134 queste comunità tesero verso un pauperismo eretico e scomparvero entro la metà del II secolo. 

Quando Paolo visita la Chiesa di Gerusalemme incontra quelle che lui definisce le Colonne: Pietro, Giovanni e Giacomo. Pietro andrà a Roma, Giovanni a Efeso e a Gerusalemme rimane Giacomo. Sappiamo che a Giacomo la Colonna succede Giacomo il Giusto, entrambi uccisi dal potere locale di Gerusalemme. La Chiesa di Gerusalemme è chiaramente Giudeo-Cristiana. Sono gli Ebioniti i successori Eterodossi della Chiesa gerosolimitana e della Palestina? Non sappiamo! 

Quali sono i testi apocrifi usati dagli Ebioniti? Del Vangelo dei Nazareni conosciamo solo il titolo. Del Vangelo degli Ebioniti conosciamo qualche citazione di Epifanio di Cipro. Potrebbero aver utilizzato anche una versione aramaica, ridotta e diversa del Vangelo di Matteo; sicuramente senza i primi capitoli dove si parla della nascita verginale di Gesù. 

 
 
 
 
 

 
 
 
I Marcioniti
 

Il nome di questa setta deriva dal suo fondatore: Marcione, Teologo del II secolo.  

Marcione, ricco imprenditore ed armatore, nasce e cresce a Sinope nel Ponto sul Mar Nero. Lascia o viene allontanato dalla chiesa di Sinope e nel 140 circa è a Roma dove elargisce 200.000 sesterzi alla chiesa di quella città (cifra enorme). In realtà Marcione fonda una propria chiesa che alla base ha i seguenti contenuti: 

a) Esistono due Dei, il Dio degli ebrei giusto, collerico, vendicativo (negativo) ed il Dio di Gesù buono, amorevole, misericordioso, 
    salvifico (positivo) che ha mandato Gesù (solo Dio e niente uomo) per la nostra salvezza. 
b) Tutto il Primo Testamento del Dio degli ebrei è da scartare ed è negativo. 
c) Chi ha capito meglio il Dio di Gesù è Paolo. Anzi Gesù appare a Paolo perché i suoi discepoli galilaici non avevano capito nulla. 
d) Gli scritti canonici di Marcione sono: 10 Lettere di Paolo (tutte meno Eb e le tre pastorali) ed il Vangelo solo di Luca decurtato di 
    tutti i riferimenti al Primo Testamento. Luca, compagno di Paolo, tagliato con le forbici da Marcione stesso.  

Un canone di solo 11 Libri. Rilevante notare l’assenza delle tre pastorali dal canone di Marcione. Non le conosceva perché più tarde? Le conosceva e sapeva che di Paolo non erano? 

La Grande Chiesa reagisce a Marcione, gli restituisce il denaro e lo allontana. Marcione e la sua chiesa sopravvivranno fino al IV-V secolo solo nella parte orientale dell’Impero. 

 
 
 
 
 

 
 
 
Gli Gnostici
 

In Greco Gnosi significa “Conoscenza”. Gli Gnostici sono i Cristiani che“sanno”.  

I gruppi gnostici sono una vera e propria Galassia. È impossibile descriverli tutti. Nel seguito gli elementi più comuni ai vari Gruppi. 

a) I gruppi gnostici sono tutti o Docetisti o Separazionisti. Chi porta la gnosi è il Cristo-Gesù Divino. 
b) La Creazione in cui viviamo non è affatto buona, ma è il risultato di una catastrofe cosmica realizzata da una divinità inferiore e  
    ignorante che ha pensato di essere Dio Onnipotente. Questo creatore viene chiamato Demiurgo (lett. Lavoratore Pubblico). 
c) Gli gnostici sono caratterizzati da un “radicale” dualismo. Il mondo materiale è malvagio e il mondo dello spirito è buono. Il corpo è  
    negativo e l’anima spirituale è positiva ed è essa che attende l’illuminazione, scintilla Divina, che porta la Conoscenza (Gnosi) e,  
    quindi, la Salvezza dal mondo materiale che imprigiona il nostro corpo. 

Esistono tre tipi di uomini:  

i)   Pure e semplici creature del demiurgo, non hanno spirito dentro e la loro intera esistenza sarà annichilita;  
ii)  Hanno un’anima dentro di sé, ma non una scintilla di spirito divino, sono i cristiani “normali” che si salvano con la fede e le opere  
     buone;  
iii) Hanno in sé una scintilla del divino, sono gli gnostici, coloro che “sanno”, torneranno al regno divino da cui sono giunti e vivranno  
     eternamente nella presenza di Dio come parte del Pleroma.. 

 
 
 
 
 

 
 
 
Il Vangelo di Pietro
 

Del Vangelo di Pietro si conosceva solo il titolo perchè citato da Eusebio di Cesarea.  

Durante uno scavo archeologico presso la città di Akhmim nell’Alto Egitto nel 1886-87 una squadra francese scopre la tomba di un monaco. Il corpo del monaco era stato sepolto con un libro manoscritto databile VII o VIII secolo.  

Il manoscritto di 66 pagine contiene un cospicuo frammento del Vangelo di Pietro ed una copia frammentaria dell’Apocalisse di Pietro (cfr seguito) oltre ad altri testi. Il frammento del Vangelo include processo, passione, morte e resurrezione di Gesù.  

È l’unico Vangelo che descrive la Resurrezione nei dettagli. Gli studiosi datano il Vangelo di Pietro nel primo quarto del II secolo. È uno degli apocrifi più antichi. Pur essendo scritto in prima persona da Pietro detto Vangelo è sicuramente pseudo-epigrafo. 

Il contenuto è caratterizzato da una prospettiva fortemente antiebraica ed alcuni brani rivelano una cristologia docetistica: 

– ... ma io Simon Pietro e Andrea mio fratello prendemmo le nostre reti e andammo ... 
– ... ma nessuno dei Giudei si lavò le mani, né Erode o qualcuno dei suoi giudici ... 
– ... allora re Erode ... disse loro: “Fate tutto ciò che ho ordinato di  fargli” ... 
– ... stava in silenzio, come se non provasse dolore ... 
– ... “O mio potere, o mio potere, mi hai abbandonato!” (Marco) ... 

 
 
 
 
 

 
 
La Resurrezione nel Vangelo di Pietro
 

Viene, alla fine del manoscritto, quello che è il brano più interessante della narrazione, un resoconto concreto della resurrezione di Gesù e della sua ascesa dalla tomba, che non si trova in nessun altro Vangelo. 

Da Gerusalemme e dalla regione circostante è giunta una folla di persone per vedere la tomba; durante la notte, odono un grande rumore e vedono il cielo aprirsi: due uomini scendono in un grande splendore. La pietra di fronte alla tomba rotola via da sola e i due uomini entrano. I soldati che montano di guardia svegliano il centurione, che esce per guardare l’incredibile spettacolo. Dalla tomba escono ora tre uomini: due di loro toccano il cielo con la testa e sostengono il terzo, che con la testa arriva al di là del cielo. Dietro di loro si erge una croce. Poi si sente una voce dal cielo: “Avete predicato a coloro che dormono?”. La croce risponde: “Si”. 

I soldati corrono da Pilato e gli narrano quanto è accaduto. I Capi ebrei lo pregano di tenere segreta la vicenda per paura di essere lapidati quando il popolo ebreo capirà che cosa hanno fatto mettendo Gesù a morte. Pilato ordina ai soldati di non parlare, ma prima ricorda ai capi ebrei che la crocifissione di Gesù è stata colpa loro, non sua. 

All’alba del giorno dopo, non sapendo che cosa è successo, Maria Maddalena va con le altre donne alla tomba per dare una sepoltura più degna al corpo di Gesù, ma la tomba è vuota, se non per un messaggero celeste che  dice loro che il Signore è resuscitato ed è andato via. 
 

 
 
 
 
 

 
 
Il Vangelo di Tommaso
 

Questa scoperta fatta a Nag Hammadi in Egitto è sicuramente la più importante scoperta archeologica di testi cristiani di tutti i tempi. Paragonabile alla scoperta di Qumran. 

Del Vangelo di Tommaso si conosceva solo il titolo perchè citato dai Padri della Chiesa. La scoperta avviene nel 1945 ad opera di beduini che scavano per trovare un fertilizzante. Incontrano uno scheletro umano e vicino un grande orcio di terracotta tappato da una ciotola sigillata con bitume. Non lontano vi è il monastero di San Pacomio del IV secolo. Il contenuto sono libri scritti in copto antico per un totale di 46 documenti: una libreria! I libri sono del IV secolo perchè nella rilegatura vengono trovate ricevute datate 341-348. Il tutto rischia di essere perduto se no fosse per l’intervento di una squadra dell’UNESCO.  

Uno dei 46 documenti è una copia integrale del Vangelo di Tommaso scritta in Copto Antico che però risulta essere una traduzione dal Greco. Gli studiosi datano il Vangelo di Tommaso nella prima metà del II secolo. Il Vangelo consiste in una raccolta di 121 detti (numerati) di Gesù, alcuni forse autentici, altri di ispirazione gnostica. Pur essendo scritto in prima persona da Didimo Giuda Tommaso (autodefinito fratello gemello di Gesù) detto Vangelo è sicuramente pseudo-epigrafo. 

Detto 1: Questi sono i detti segreti pronunciati da Gesù in vita e che Didimo Giuda Tommaso ha scritto. Egli ha detto “Chiunque trova l’interpretazione di questi detti non conoscerà la morte”. 

Tutto l’impianto del Vangelo è chiaramente gnostico così come gnostici sono anche i restanti 45 documenti ritrovati. 
 

 
 
 
 
 

 
 
I detti del Vangelo di Tommaso
 

Il Vangelo consiste in 121 detti e, a parte il paragrafo introduttivo di mano dell’autore, di quasi nient’altro. Qui non vengono narrate storie su Gesù, come la nascita, il battesimo, i miracoli, i viaggi, il processo, la morte, la resurrezione. 

Più di metà dei detti del Vangelo di Tommaso sono simili a detti presenti nei Vangeli Neotestamentari (79 su 121). In alcuni casi le somiglianze sono piuttosto nette. In altri casi i passi iniziano in modo familiare, ma finiscono da tutt’altra parte. 

Non esiste una traccia visibile che guidi questa raccolta: pochi detti sono legati dall’argomento o da parole chiave, e per lo più la disposizione sembra essere casuale.  

Detto 39: Gesù disse: “Se un cieco guida un altro cieco, entrambi cadranno in un pozzo”. 
Detto 2: Gesù disse: “Colui che cerca continui a cercare finchè non trova; quando trova, sarà turbato; quando sarà turbato, si meraviglierà e regnerà sul tutto”. 
Detto 41: I suoi discepoli dissero: “Quando ti rivelerai a noi e quando ti vedremo?”. Gesù rispose: “Quando vi svestirete senza provare vergogna e prenderete i vostri vestiti e li metterete sotto ai vostri piedi come bambini e li calpesterete, allora vedrete il figlio del vivente e non avrete paura”. 
Detto 27: Gesù rispose: “Quando renderete i due uno, e quando renderete il dentro come il fuori e il fuori come il dentro, e il sopra come il sotto, e quando renderete il maschio e la femmina la stessa cosa, cosicchè il maschio non sia maschio né la femmina femmina; e quando porrete un occhio al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto di un piede e un’immagine al posto di un’immagine, allora entrerete nel Regno”. 
 

 
 
 
 
 

 
 
L'Apocalisse di Pietro
 

Anche dell’Apocalisse di Pietro si conosceva solo il titolo. Cosa notevole è che questa Apocalisse è rimasta sulla soglia del Canone Neotestamentario per moltissimi anni. L’Apocalisse di Pietro è proto-ortodossa, pur essendo narrata da Pietro in prima persona è pseudo-epigrafa e gli studiosi la datano nella metà del II secolo. 

Era perduta, ma con la scoperta della tomba del monaco ad Akhmim è ora ritrovata. Apocalisse in Greco significa Rivelazione. In questo caso, la rivelazione non è tanto una catastrofe futura che Dio scaglierà contro questo pianeta, come può essere l’Apocalisse di Giovanni (unico testo del genere entrato nel NT). L’Apocalisse di Pietro mostra infatti il destino di coloro che sono morti, sia di quelli che hanno fatto la volontà di Dio sia di quelli che gli si sono opposti. È Gesù stesso a condurre Pietro in una visita guidata alle dimore dei beati e dei dannati, Paradiso e Inferno. 

Può essere che le comunità che usavano il Vangelo di Pietro usassero anche l’Apocalisse di Pietro? Può essere, ma nulla ce lo conferma. 

La narrazione inizia con un dialogo tra Gesù e i suoi discepoli sul Monte degli Ulivi. L’argomento è la Fine del Mondo! Verranno falsi Cristi e Profeti: questo segnerà l’inizio della fine, che Gesù descrive in termini non tanto di disastri terreni quanto di fato ultraterreno degli individui. 

L’idea di Dante non è stata originale: la Divina Commedia si colloca in una lunga tradizione cristiana medievale che risale almeno all’Apocalisse di Pietro. Ora ritrovata! 
 

 
 
 
 
 

 
 
Il contenuto dell'Apocalisse di Pietro
 

Sono in particolare il destino dei dannati e le loro varie torture eterne che hanno suscitato l’attenzione più viva su questo testo.  

I tormenti sono particolarmente orribili e richiamano i peccati dei dannati: i blasfemi sono eternamente sospesi per la lingua su un fuoco inestinguibile; le donne che si sono fatte le trecce per rendersi più belle agli occhi degli uomini libidinosi sono appese per i capelli; gli uomini che hanno fornicato con esse sono appesi per i genitali; gli uomini che si sono dedicati solo alle ricchezze sono eternamente gettati su una colonna di fuoco affilata come un rasoio; i banchieri che hanno fatto soldi con gli interessi passano l’eternità inginocchiati nella sporcizia; i figli che hanno disobbedito ai genitori sono incessantemente divorati da uccelli feroci; gli schiavi che hanno disobbedito ai loro padroni sono costretti a masticare la propria lingua senza sosta. 

Le delizie dei beati sono comprensibilmente meno memorabili. Chiunque abbia immaginazione può inventarsi molti tormenti fantasiosi, ma per la beatitudine eterna ci sono davvero pochi modi. Comunque, i premi descritti fanno si che ogni temporanea sofferenza valga la pena di essere sopportata: si tratta di un’estasi eterna riservata a pochi. 

L’Autore di questa Apocalisse ha chiaramente inteso proporre alcune idee teologiche.  

Ovviamente egli mostra che chiunque si mette dalla parte di Dio mieterà premi, mentre chiunque gli si oppone pagherà un prezzo eterno. In altre parole questa narrazione, come ogni altra apocalisse proto-ortodossa, non vuole solo spaventare i fedeli affinchè evitino alcuni comportamenti, ma anche spiegare che il male e la sofferenza di questo mondo si rovesceranno in quell’altro. Anche qui,  nel contrappasso, Dante non è stato originale! 
  

 
 
 
 
 

 
 
Conclusioni
 

Sono stati definiti i Tre maggiori Contenuti Eretici dei Cristiani Alternativi: L’Adozionismo, Il Docetismo, Il Separazionismo. 

Sono stati brevemente presentati tre Gruppi di Cristiani Alternativi: Gli Ebioniti, I Marcioniti, Gli Gnostici. 

Sono stati poi analizzati tre Scritti Apocrifi Cristiani: Il Vangelo di Pietro, Il Vangelo di Tommaso, L’Apocalisse di Pietro. 

Esistono moltissimi Scritti Apocrifi Cristiani e moltissimi Gruppi di Cristiani Alternativi che li usavano. 

Se qualcuno si aspetta da questi scritti qualche cosa di analogo agli Scritti Neotestamentari resterà deluso. 

La bellezza, la profondità, l’insegnamento, la qualità letteraria, i contenuti e le rivelazioni degli scritti del Canone restano inarrivabili.!