|
Leivi – Sabato 1 ottobre 2011 – Sala polivalente in piazza Giovanni
Paolo II
|
|
|
.
Barbara Bernabò
ha presentato il volume
Leivi
Storia
di una comunità
di
Mirna Brignole
con Storia dell’istruzione
a Leivi, un contributo di Paola Lavagnino
|
|
|
|
|
|
Sabato
1 ottobre la Sala Polivalente era piena di leivesi e di amici
dell’Autrice, arrivati da Genova e dal Tigullio, tutti graditi ospiti di
Leivi che li ha accolti con una splendida giornata di sole.
Padrone
di casa il vice presidente de LA
TORRE Daniele Celle che ha salutato i presenti e, dopo un breve
saluto del Sindaco, ha presentato la relatrice,
Barbara
Bernabò, laureata in Lettere con specializzazione in
Archivistica, Paleografia, Diplomatica e in Scritture notarili medievali
genovesi.
Studiosa
ed esperta di Storia, in particolare di Storia Ligure, sia del Genovesato
che dello Spezzino, sua terra d’origine, Barbara Bernabò
ha pubblicato numerosi libri e moltissimi articoli e collabora con
diverse associazioni culturali del territorio e non.
È
membro dell’Ufficio di Presidenza dell’Accademia dei Cultori di Storia
Locale in cui si occupa delle pubblicazioni, in particolare di
Microstorie.
Mirna Brignole è nata a Genova, ma vive a Leivi dagli anni
70.
Ha
scritto Zoagli dall’età pre-romana
al Medioevo in collaborazione con Paolo Gennaro (1998)
e Zoagli dal 500 al 700
(2000); collabora con articoli a diverse
riviste culturali.
È
presidente, oltre che del Centro di Cultura LA
TORRE di Leivi,
anche del Centro di Cultura L’Agave di Chiavari.
È
socia dell’Accademia dei Cultori di Storia Locale e di altre associazioni
culturali.
Nel
libro è inserito un capitolo sulla storia dell’istruzione a Leivi, opera
di Paola Lavagnino.
|
|
|
.
.
|
|
|
|
|
|
.
.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
.
Una chiesa più che millenaria, reliquie vaganti per l’Italia
che trovano pace e collocazione a Leivi, un parroco irascibile che fa i
dispetti al sindaco e incita alla rivolta, fiere di bestiame e merci
varie che compaiono e scompaiono, l’epopea di una strada che non doveva
esserci, una ferrovia progettata nei minimi particolari e rimasta
irrealizzata, famiglie potenti e famiglie colte: ci sono tutti gli
ingredienti per una lettura della storia di Leivi a prova di noia.
in
copertina:
particolare
del Segmentum IV della tavola Peutingeriana.
( per gentile concessione della
Biblioteca Augustana )
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Prefazione
Ora finalmente
anche Leivi ha il suo libro di storia: possiamo leggere le sue origini, i suoi legami con il territorio circostante, in particolare con
Chiavari, i rapporti con la grande storia d'Italia, la storia della sua gente e del suo sviluppo.
Un lavoro certosino di ricerca su
manoscritti e testi a stampa alla ricerca delle più
piccole notizie per comporre con cura il mosaico della
nostra storia, per dare organicità a ciò che è stato tramandato
oralmente, per dar conto alla gente di Leivi del suo passato,
niente affatto oscuro, e dei personaggi che l'hanno resa nota.
II Centro di Cultura LA
TORRE, che ha appena compiuto dieci anni, festeggia
con questa pubblicazione il suo anniversario,
ringraziando la presidente per la fatica impiegata in tanti anni di
ricerca per donare a LA TORRE e a tutta Leivi questo volume.
In qualità di
vicepresidente de LA TORRE e come leivese sono estremamente
lieto di presentare ai soci e agli abitanti di Leivi questo libro che
racchiude con un linguaggio semplice e immediato le radici antiche della
Gente di Leivi.
Daniele Celle
Vicepresidente del
Centro di Cultura LA TORRE
|
|
Introduzione
Ho iniziato le ricerche
per questo libro nel 2000, dedicando ad esse tempo rubato al lavoro e
alla famiglia, solo poche ore la settimana per seppellirmi in Società Economica a
consultare manoscritti
e testi a stampa, ho interrotto per lunghi periodi, anche mesi, per salute
e lavoro, ma sono arrivata in fondo, anzi, non in fondo, perché nella ricerca non c'è mai
fine, e sempre possibile
trovare nuove notizie o correzioni.
Per di più non sono uno
storico di professione, sono una dilettante nel senso più vero della
parola, cioè mi "diletto" di storia, ma
tento di fare una ricerca onesta e scrupolosa, riporto solo ciò che
è supportato da documenti e riferito da più autori.
La ricerca è
incompleta, dunque, e probabilmente fa acqua da tutte le
parti, ma questo libro è nato per un omaggio al paese in cui abito da
37 anni e in cui ho trovato, venendo da Genova, un modo di
vivere diverso, a misura d'uomo, ancora ricco di tradizioni, e in cui
sono stata accolta con semplicità e calore.
Ho ricercato notizie sulle
origini e fino all'Ottocento e ho volutamente
tralasciato il Novecento, tranne alcuni "sconfinamenti" per
completare qualche vicenda, perché è un passato troppo
recente e alcune circostanze potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno: meglio lasciar
decantare la storia del secolo passato per qualche altro decennio, poi se ne
potrà parlare con la dovuta serenità.
Contemporaneamente
all'inizio delle mie ricerche, nel 2000, è nato il Centro di Cultura LA TORRE che oggi cura
l'edizione di questo
volume.
Ringrazio tutti coloro
che hanno risposto volentieri alle mie domande, spesso ingenue, perché non conosco bene
il paese, e tutti quelli che, scovando una
notizia su Leivi, me l'hanno passata.
Il volume si avvale
anche della collaborazione di Paola Lavagnino che ha messo a disposizione una sua
precedente ricerca sull'istruzione
a Leivi.
Mirna Brignole
|
|
|
|
|
|
|
|
.
.
|
|
|
|
|
|
.
.
|
|
|
|
|
|
.
.
|
|
|
|
|
|
.
.
|
|
|
|
|
|
.
.
|
|
|
|
|
|
.
.
|
|
|
|
|
|
.
.
|
|
|
Leivi – alcune storiche famiglie
|
|
|
|
|
|
|
|
Leivi – Storia
di una comunità –
un commento, così, a botta calda …
L’incontro con questo volume è stato
all’insegna delle sorprese.
Ero partito prevenuto, immaginando qualcosa
del tipo “ai miei tempi”, qualcosa di nostalgico del passato per chi non
riesce ad agguantare la logica del presente. Ebbene, nulla di tutto
questo. Fin dalle prime parole di Barbara Bernabò
è stato chiaro che si trattava di qualcosa di altro spessore.
Se poi uno crede di scoprire una visione del
mondo dell’autrice, qui va un po’ deluso. Solo gli effetti secondi si
manifestano, cioè la meticolosità della ricerca, la prudenza nel
presentare gli argomenti, il guardare la realtà senza schieramenti di
parte e forse anche un certo salutare distacco. Del resto è l’autrice
stessa che racconta le sue remore a parlare del ventennio.
Il racconto è spezzato e “affollato” di
piccoli-grandi eventi. Richiede al lettore di fare una sintesi, magari di
prendere una mappa e tentare di posizionare cose e fatti, di fare schemi
che possano aiutare nella comprensione e, non ultimo, presuppone una
buona conoscenza generale della storiografia dei nostri luoghi, deve
sapere come sono schierate le grandi famiglie e chi sono i Guelfi e i
Ghibellini. Chi lo affronta, avendo perso la presentazione di Barbara, va
con una marcia in meno.
Un libro non facile, in buona sostanza, un
libro che non è tanto da leggere quanto da studiare. È ricco di notizie,
anche inedite, frutto certo di un lavoro sfibrante e meticoloso. È sempre
così quando si affrontano argomenti non ancora consolidati. Sono
appassionato di astronomia ed ho speso energie a profusione per leggere i
“Principia” di Newton in originale. Lì è la prima volta che viene
sintetizzata la gravitazione universale, il libro è molto difficile, solo
la sintesi che i millenni hanno permesso ci consente oggi di racchiudere
quel mondo in una sola formula.
Così è per Mirna, ci vorrà qualcuno (forse
lei stessa?) che abbia la capacità di trarne un “Bignami” ad uso dei più
pigri e meno ferrati di storiografia. Ma ora la strada è aperta, e questo
è un servizio di utilità inestimabile.
Giampiero
Barbieri
|
|
|